L'importanza del cervello come "generatore e recettore" nello sport (di prestazione). Prima parte: introduzione

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Bibliographische Detailangaben
Deutscher übersetzter Titel:Zur Bedeutung des Gehirns als "Generator und Rezeptor" im (Leistungs-)Sport. Teil 1: Einführung
Englischer übersetzter Titel:The importance of the brain as a “Generator and Receptor” in elite sport. Part I: introduction
Autor:Schneider, Franz J.
Erschienen in:Scuola dello Sport
Veröffentlicht:34 (2017), 107, 37-42, Lit.
Format: Literatur (SPOLIT)
Publikationstyp: Zeitschriftenartikel
Medienart: Gedruckte Ressource
Sprache:Italienisch
Schlagworte:
Online Zugang:
Erfassungsnummer:PU201803001995
Quelle:BISp

Abstract des Autors

Die Erkenntnisse der jungen Wissenschaftsdisziplin „nutritional neuro-science“ und deren Bedeutung für den (Leistungs-) Sport im Kontext des ebenso jungen Fachgebiets „Bewegungs- Neurowissenschaft“ darzustellen und Forschungsdesiderata aufzuzeigen, sind umfassende Ziele dieser Beitragsreihe. Eine Fokussierung des erkenntnisleitenden Interesses auf das zentrale Nervensystem bzw. Gehirn legt folgender Zusammenhang nahe: Kognitive und motorische Lernprozesse beruhen auf einer strukturellen und funktionellen Synapsenmodifikation, für die u.a. eine intakte Proteinsynthese unabdingbare Voraussetzung ist. Dieser biochemische Vorgang erfordert die Bereitstellung entsprechender Substrate aus der Nahrung. Die Elimination von Stoffwechselzwischen- und -endprodukten sowie von Schadstoffen ist für die Gewährleistung einer effektiven Nährstoffversorgung nicht minder wichtig. Eine optimale Versorgung der Zellen des zentralen und peripheren Nervensystems mit Nährstoffen ist zu den Faktoren zu zählen, die eine optimale Ausschöpfung des individuellen Leistungspotenzials im Sport hinsichtlich des physischen, kognitiven und psychischen Leistungsvermögens in der Trainings-, Wettkampf- und Regenerationsphase gewährleisten.

Abstract des Autors

The use of food supplements in a sportsman's diet has become an increasingly frequent phenomenon in recent years, involving both elite athletes and young amateur sportsmen and women. There are numerous formulas on the market, but scientific evidence shows that supplements are effective only in a few cases. We know that athletes use supplements to have an adequate intake of nutrients and energy, improve their performance, reduce the stress-related effects of physical exercise on their health and maintain an adequate body composition. What many sportsmen do not realise is that the incorrect use of supplements may lead to worse performance, but more importantly negative side effects affecting their health. The most common supplements and ergogenic aids include creatine, caffeine (also in so-called "energy drinks"), bicarbonates and branch chain amino acids. The latest scientific literature includes many publications demonstrating the extent to which these supplements can be useful for sporting activity, listing appropriate doses and also highlighting possible side effects resulting from incorrect use.

Abstract des Autors

La rivista SdS-Scuola dello Sport, in questa edizione, presenta dei saggi di neurologia, di nutrizione e di fisiologia, argomenti inusuali per una pubblicazione “sportiva”. Un nostro sconfinamento culturale? Non proprio. L’aver inserito temi così specifici fa parte della completezza a cui puntiamo, perché lo sport, non come spettacolo agonistico, ma come attività sociale è un settore molto complesso. Non basta conoscere e allenare il “gesto atletico”; questo infatti è un concetto molto limitato: le conoscenze scientifiche e della scienza dell’alimentazione sono formative nello sport. Per questo SdS ha scelto di occuparsi di argomenti che ritroviamo, seppure in maniera più ampia, sulle pagine di autorevoli pubblicazioni scientifiche come “Nature”, “The Lancet”, “Science e Science” e “New Scientist”: noi siamo curiosi, come lo era Mario Gulinelli, e spulciamo le più svariate pubblicazioni alla ricerca dell’aggancio con lo sport. Questo è uno dei nostri compiti e, probabilmente, è alla base dell’interesse, che ci sembra, questa rivista della Scuola dello Sport ha già determinato. Dobbiamo precisare che solo un esame superficiale considera l’attività sportiva di alto livello estranea ai benefici di una sana alimentazione e di metodi scientifici adeguati. Non si tratta però di sostituire pratiche e farmaci all’allenamento, in quanto questo sarebbe qualcosa di diverso e di oscuro e rischierebbe facilmente di sfociare nel doping. Non bisogna quindi in alcun modo confondere metodologie consentite con scorciatoie farmacologiche pericolose. Il recente e tormentato passato, c’insegna che la scienza e la medicina non possono e non si devono sostituire al talento, scienza e medicina debbono invece piuttosto sostenere l’attività dello sportivo, nei limiti di regole e provvedimenti. Alla base di tutto questo c’è la “conoscenza”, che dovrebbe essere la più completa possibile. Proprio per questo, nelle prossime edizioni di SdS-Scuola dello Sport nell’anno Olimpico, tratteremo una serie di argomenti specifici, come gli aspetti anatomici, morfologici e fisiologici. Con grande attenzione ci addentreremo nei meandri del cervello umano, studiando i macronutrienti e la loro importanza per il sostegno alla struttura e alle funzioni cerebrali. Carboidrati, lipidi, proteine, vitamine, minerali, sostanze vegetali secondarie... e, ancora, l’acqua e gli effetti delle neurotossine. Saranno questi i delicati temi che vorremo trattare. Uno dei punti di forza di SdS-Scuola dello Sport è la ricerca di testi raffinati. Solo chi si pone compiti limitati non si rinnova. La rivista SdS, invece, punta a rinnovarsi nella continuità, in tutti gli aspetti redazionali: nei contenuti degli articoli, nella ricerca dei saggi e nelle sperimentazioni culturali che ci vengono sottoposte, assicurandovi di non sottovalutare nessun aspetto, purché sia connesso o complementare al mondo dello sport.