Abstract des Autors

Background: Widely known training methods are continuous swimming, intermittent swimming and race swimming. During the training, as a supplementary method, swimming aids (SA) are used in order to help with the development of power and speed. The use of SA during training contributes to greater swimming efficiency by improving specific power of the athlete. The purpose of the present study was to compare maximum intensity between unaided freestyle and freestyle with SA (hand-paddles, pull-buoy, and parachute) into performance and physiological characteristics at 50 and 100 m. Methods: All the treats had many differences between each other in both performance and physiological characteristics as well as in rate of perceived exertion (RPE). Parachute had the greatest training loads vs. the other treats at mean heart rate at 50 m (169.83±5.65 beat/min vs. 160.55±8.10 hand-paddles, 150.94±9.12 pull-buoy and 169.00±7.84 unaided swimming), and 100 m, respectively (175.22±5.47 beat/min vs. 167.16±6.38 hand-paddles, 154.44±9.53 pull-buoy and 176.16±9.87 unaided swimming). Also parachute had the greatest training loads vs. the other treats at lactate accumulation at 50 m (7.38±2.03 Mmol/l vs. 5.54±1.57 hand-paddles, 4.31±1.81 pull-buoy and 6.86±2.57 unaided swimming) and 100 m respectively (8.62±1.66 Mmol/l vs. 7.05±1.67 hand-paddles, 5.97±2.33 pull-buoy and 7.76±1.89 unaided swimming). Results: Performance and total number of hands mean values had significant differences between parachute and the other treats. Pull-buoy had the least training loads in the physiological characteristics as well as in RPE in both 50 and 100 m distances. Conclusions: Considering all the above we can note that these findings may help coaches to determine a training schedule.

Abstract des Autors

Obiettivo: I metodi di allenamento del nuoto più conosciuti sono rappresentati dal nuoto continuo, dal nuoto intermittente e dal nuoto da gara. Durante l’allenamento, è frequente l’impiego di alcuni strumenti per il nuoto (swimming aids, SA) come metodo supplementare allo scopo di facilitare lo sviluppo della potenza e della velocità. L’utilizzo degli SA durante l’allenamento contribuisce ad una migliore efficacia del nuoto poiché aumenta la potenza specifica dell’atleta. Obiettivo del presente studio è stato quello di effettuare una comparazione tra l’intensità massima di un esercizio di stile libero, con e senza l’impiego di strumenti per il nuoto (palette per le mani, pull-buoy e paracadute), in relazione alle caratteristiche prestazionali e alle caratteristiche fisiologiche sui 50 e sui 100 m. Metodi: Gli esercizi con strumenti per il nuoto hanno riportato molte differenze nelle caratteristiche prestazionali e fisiologiche, oltre che nella valutazione dello sforzo percepito (rate of perceived exertion, RPE). L’esercizio con paracadute ha registrato il maggior carico di allenamento rispetto alle altre prove per quanto riguarda la frequenza cardiaca media nei 50 m (169,83±5,65 battiti/min vs. 160,55±8,10 nel nuoto con palette per le mani; 150,94±9,12 nel nuoto con pull-buoy e 169,00±7,84 nel nuoto senza strumenti) e nei 100 m (175,22±5,47 battiti/min vs. 167,16±6,38 nel nuoto con palette, 154,44±9,53 nel nuoto con pull-buoy e 176,16±9,87 nel nuoto senza strumenti). L’esercizio con paracadute ha registrato il carico di allenamento maggiore nel confronto con le altre prove anche per quanto riguarda l’accumulo di lattato, rispettivamente sui 50 m (7,38±2,03 Mmol/l vs. 5,54±1,57 nel nuoto con palette, 4,31±1,81 nel nuoto con pull-buoy e 6,86±2,57 nel nuoto senza strumenti) e sui 100 m (8,62±1,66 Mmol/l vs. 7,05±1,67 nel nuoto con palette, 5,97±2,33 nel nuoto con pull-buoy e 7,76±1,89 nel nuoto senza strumenti). Risultati: I valori medi relativi alla performance e al numero totale di bracciate hanno riportato differenze significative nel nuoto con paracadute rispetto alle altre prove. Il pull-buoy ha registrato il minor carico di allenamento nelle caratteristiche fisiologiche oltre che nella RPE sia sui 50 m che sui 100 m. Conclusioni: Considerato quanto detto sinora, è possibile affermare che tali scoperte possono rivelarsi utili per i preparatori atletici ai fini dell’elaborazione dei programmi di allenamento.