Abstract des Autors

AIM: The aim of this study was to investigate the center of pressure (CoP) variables, during the handstand position (VRR) and their relation with the stand position, in 22 female gymnasts (mean±SD) (15.6±5.7) years old; height (152.0±0.1) cm; weight (44.1±11.3) kg and weekly hours of training (19.4±2.6). METHODS: The gymnasts were divided into two groups according to the results of the handstand position maintenance. In group A, were added the gymnasts who have held the handstand position for less than 40 s, while in group B were included gymnasts who have held the handstand for a time longer than or equal to 40 s. For the postural balance tests were used: the stabilometric platform Prokin PK (214 P) and the biaxial accelerometer (TK-trunk sensor) for recording trunk movements. The protocol consisted of standard balance tests with eyes open and closed in bipodalic (60 s) and monopodalic (30 s) conditions. Than it was required to maintain the handstand position as long as possible on the stabilometric platform. RESULTS: Both groups are much more stable with eyes open (P<0.005). Both in bipodalic and in monopodalic stance tests group B showed more postural stability than group A, in bipodalic stance with eyes open (area P=0.0147), in bipodalic stance with eyes closed (antero-posterior mean velocity P=0.0415) and in right monopodalic stance test in eyes closed condition (area P=0.0336). These CoP differences persist also during the handstand position where group B showed more time maintenance than group A (P<0.005). CONCLUSION: It is possible to conclude that for a good maintenance of handstand position it could be suggested to perform this element on unstable planes and execute balance exercises without visual inputs during training sessions.

Abstract des Autors

OBIETTIVO: L’obiettivo dello studio è analizzare le variabili del centro di pressione (CoP) durante l’esecuzione della verticale ritta rovesciata (VRR) e la loro eventuale relazione con l’equilibrio posturale statico in posizione eretta. Il campione si compone di 22 ginnaste di età compresa tra i 9 e i 32 (15,6±5,7) anni; altezza (152,0±0,1) cm; peso (44,1±11,3) kg; ore di allenamento alla settimana (19,4±2,6). METODI: Le ginnaste sono state suddivise in due gruppi in base al tempo di mantenimento della VRR. Nel gruppo A, sono state inserite le ginnaste che hanno mantenuto la posizione della VRR per un tempo inferiore ai 40 s, nel gruppo B, sono state inserite le ginnaste che hanno mantenuto la VRR per un tempo maggiore o uguale a 40 s. Per i test sono stati utilizzati: la pedana Prokin PK (214 P) in modalità stabilometrica e un accelerometro biassiale (TK-trunk sensor) per la registrazione dei movimenti del tronco. Il protocollo sperimentale consisteva nel quantificare l’equilibrio statico in posizione eretta bipodalica (Bipo) (60 s) e monopodalica (Mono) (30 s) sia in appoggio su arto inferiore destro che sinistro, ad occhi aperti (OA), occhi chiusi (OC) e in posizione VRR mantenuta ad esaurimento per un totale di sette prove posturali per soggetto. RISULTATI: Dall’analisi dei dati si evidenzia l’importanza della componente visiva. Entrambi i gruppi risultano infatti molto più stabili ad occhi aperti (P<0,005). I risultati evidenziano differenze statisticamente significative tra i due gruppi per quel che riguarda l’equilibrio posturale statico in posizione eretta nelle condizioni: Bipo OA per l’area (P=0,0147), Bipo OC per la velocità antero-posteriore (P=0,0415) e monopodalica destra OC per l’area (P=0,0336). Tale differenza nell’analisi delle variabili del CoP si riscontra anche durante il test di mantenimento della VRR (P<0,005). CONCLUSIONI: In conclusione, è possibile suggerire l’esecuzione di esercizi di equilibrio senza la componente visiva e allenare la VRR su superfici instabili, per migliorarne il controllo rendendo più duraturo ed efficace il mantenimento di questa posizione.